Equilibrio finanziario: cosa sapere di formidabile in 2 min è dedicato all’individuazione della corretta gestione d’impresa.
Ogni imprenditore dovrebbe tendere costantemente, non solo all’equilibrio finanziario, ma a tutti gli equilibri d’impresa ovvero: l’equilibrio economico e l’equilibrio patrimoniale.
Equilibrio finanziario – economia aziendale è un connubio molto stretto perché non esiste impresa sana che non viva un equilibrio finanziario florido e di lungo periodo!
Potrebbe accadere, per diverse circostanze, che ci si possa allontare dall’equilibrio ideale e generare un disequilibrio degli aspetti finanziari.
Come per ogni malattia bisognerà individuare sia le attività utili per anticipare il problema, sia le medicine per valicare velocemente ad una buona salute!
Equilibrio finanziario definizione
L’equilibrio finanziario è il rapporto entrate/uscite. Se le entrate > uscite allora c’è equilibrio finanziario.
Se entrate>uscite e ricavi>costi allora c’è equilibrio finanziario ed economico.
Il primo passo che bisognerà risolvere è capire se si raggiunge l’equilibrio finanziario.
Equilibrio finanziario indici
Un KPI molto utilizzato è uno degli indici di bilancio simbolo degli aspetti finanziari, ovvero AP/PB (attività a breve / passività a breve).
E’ evidente che è solo l’inizio dell’indagine. Gli indici di equilibrio finanziario che indagano l’inefficienza, all’interno delle attività a breve, sono diversi e tutti volti a comprendere la presenza o meno di sacche di inefficienza assai rilevanti.
Troviamo ancora il rapporto tra liquidità e passività di breve, denominato anche indice secco di liquidità che è volto a monitorare la presenza di equilibrio finanziario e monetario. Se è inferiore a 1, indica l’incapacità dell’impresa di poter pagare prontamente tutti i debiti di breve periodo con la liquidità di cui è in possesso!
Equilibrio finanziario formula
La madre di tutte le formule è PFN/Ebitda, dove PFN sta per Posizione Finanziaria Netta e Ebitda sta per Earnings before interest, taxes, depreciation and amortization. E’ utilizzata per spiegare la sostenibilità nel tempo del debito finanziario contratto dall’impresa con i margini lordi prodotti anno per anno! E’ evidente che se l’indebitamento è elevato allora l’impresa dovrà sviluppare margini sufficienti per ripagarlo.
Maggiori indagati sono: crediti e magazzino.
Se la qualità dei crediti e la pronta vendibilità del magazzino sono coerenti con i valori esposti allora l’indicatore potrà essere utilizzato per la rappresentazione dell’equilibrio finanziario.
In alternativa sarà necessario depurare l’attivo a breve di crediti e magazzino, lasciando le attività che concretamente rappresentano risorse utili per il raggiungimento dell’equilibrio finanziario.
Non da ultimo è necessario, in fase di riclassificazione dello stato patrimoniale, comprendere la quota del magazzino destinata ad evitare le rotture di stock, ossia la c.d. giacenza minima o giacenza di sicurezza!
Equilibrio finanziario: cos’è e come ottenerlo: copertura del fabbisogno finanziario
La fase appena descritta si pone a valle del processo, quando l’imprenditore prende atto della sua capacità di gestione.
Come già anticipato in apertura, ciò che rileva è l’aspetto anticipatorio del problema, la prevenzione del disequilibrio finanziario.
Sarà quindi necessario valutare, mese per mese, quasi settimana per settimana il fabbisogno di cassa dell’impresa ed individuare in modo preventivo gli strumenti finanziari utili per la sua copertura.
Questa attività di pianificazione sarà utile e anticiperà il più generale lavoro di budget che l’imprenditore dovrà effettuare per arrivare preparato alle scadenze.
La copertura del fabbisogno finanziario sarà congeniale alle necessità che lo hanno generato, motivo per cui lo strumento finanziario è figlio dell’esigenza da coprire.
Ciò che mi sento di dire è che la copertura del fabbisogno tramite gli strumenti più semplici: anticipo fatture e scoperto di conto è sempre molto molto pericoloso perché mette in luce la non conoscenza delle esigenze di cassa della propria impresa da parte dell’imprenditore!
La banca farà meno sforzo ad offrire credito ad un’impresa capace di comprendere i suoi problemi e risolverli.
L’equilibrio finanziario è la punta dell’iceberg
L’equilibrio o il disequilibrio finanziario sono però solo la punta dell’iceberg!
Quando l’imprenditore arriva ai soldi e sente le difficoltà del rapporto incassi/pagamenti cerca di correre ai ripari.
Allora però potrebbe essere troppo tardi! Come per la persona fisica, anche per l’impresa ogni elemento della vita ne condiziona tanti altri.
Per esempio:
- l’incremento dei prezzi dei prodotti venduti a parità di quantità può dar luogo a maggiori flussi di entrate ma ciò, alla lunga, potrebbe determinare una perdita di competitività,
- un incremento della velocità di circolazione del capitale (turnover), che condiziona favorevolmente la redditività dell’impresa (ROE), può portare ad un incremento dei margini ma per fare ciò l’imprenditore potrebbe essere costretto a incrementare i giorni di incasso e quindi stressare gli aspetti finanziari!
Insomma ogni movimento, ogni decisione, ogni indirizzo determinerà colpi e contraccolpi di non banale importanza. Ecco che il presidio costante di tutti gli equilibri potrà determinare la serena gestione dell’impresa!
Quando non si verifica l’equilibrio finanziario
Di fronte al disequilibrio finanziario è necessario mettere riparo attraverso la copertura del fabbisogno finanziario, il quale può avvenire attraverso diverse operazioni di finanziamento, in ragione della necessità che lo generano. E’ importante non tanto focalizzarsi su ciò che bisogna fare quanto sulla causa che ha prodotto il disequilibrio! Le operazioni di riequilibrio possono riguardare:
- apporti di capitale di rischio, soprattutto quando generati da investimenti in attivi immobilizzati, oppure
- apporti di capitale di credito, che generano costi per la connessa remunerazione richiesta (esplicita capitale di finanziamento, implicita –capitale di fornitura).
FAQ – Equilibrio finanziario
Come si calcola l’equilibrio finanziario?
Si può calcolare in diversi modi e utilizzando diversi strumenti. Il bilancio contiene solo informazioni statiche di natura finanziaria, per cui possiamo avere delle informazioni legate ad un momento storico (solitamente la chiusura di bilancio). Personalmente utilizzo molto gli indici di liquidità, ovvero il rapporto tra la liquidità e i debiti di breve periodo e il rapporto tra l’attivo circolante e i debiti di breve. L’ideale è raggiungere il risultato di 1
Quando un’impresa è finanziariamente in equilibrio?
Quando paga regolarmente tutti i debiti con le entrate. Per cui quando le entrate > uscite.
Attenzione a non confondere costi e ricavi con uscite ed entrate perché potrebbero essere anche molto diversi a causa delle dilazioni passive e attive.
Equilibrio finanziario e indebitamento
Un’impresa può essere in equilibrio finanziario non per virtù ma per capacità di indebitamento. Bisogna quindi sempre mettere insieme il dato dell’indebitamento col dato della differenza tra entrate e uscite.
Quest’ultime devono derivare dall’attività caratteristica e non per essersi indebitato!
Equilibrio finanziario indici: quali sono?
Gli indici finanziari più importanti ed utilizzati nella pratica sono:
– AB/PB (Attivo a breve/Passivo a Breve) > 1 => ok, <1 L’impresa, nonostante la vendita di tutte le sue attività di breve non sarà capace di ripagare tutti i debiti di breve
– Liquidità/PB (Liquidità/Passivo a Breve) > 1 => ok, <1 L’impresa utilizzando la liquidità di cui è in possesso non è capace di pagare tutti i debiti di breve!
Equilibrio finanziario strutturale, cos’è e come calcolarlo?
L’equilibrio strutturale consiste nella capacità dell’impresa di coprire le spese con le entrate, a prescindere dalla loro natura. E’ evidente che se per coprire le spese correnti fa uso di entrate da vendita di cespiti, allora l’imprenditore starà vivendo una difficile fase della sua vita, che probabilmente lo porterà alla fine della gestione d’impresa.