Iva in partita doppia ha lo scopo di definire ed inquadrare la materia dell’iva in economia aziendale. Lo sguardo specifico sarà verso il finanziamento in caso di “iva a credito”.
IVA, intanto diciamo subito, che è l’acronimo di Imposta sul Valore Aggiunto, ovvero quel valore, di un bene o di un servizio, che incrementa il suo valore in ogni scambio.
Per cui se un bene viene costruito a 10 e venduto, in quel primo scambio l’iva si calcolerà su 10; se poi viene rivenduto a 15, allora l’IVA sarà calcolata su 5 e così via…
La gestione e il controllo dell’IVA richiedono un approccio accurato e metodico, specialmente nella verifica per partita IVA e nel calcolo dell’IVA.
Ho cercato di definire una guida dettagliata con cui offrire una panoramica sulle pratiche di registrazione dell’IVA in partita doppia, evidenziando le strategie per gestire efficacemente l’IVA a credito e l’iva a debito in specifici contesti aziendali (per esempio quando le vendite sono senza iva o quando è in programma un importante progetto di investimento).
Registrazioni contabili iva: l’iva in partita doppia
Le registrazioni contabili dell’IVA, sia in contesti di credito che di debito, sono cruciali per la corretta gestione finanziaria e fiscale di un’azienda.
IVA su acquisti: iva a credito – esempio
Esempio: Acquisto di Materie Prime per 10.000€ con IVA al 22%.
IVA su vendite: iva a debito – esempio
Esempio: Vendita di Prodotti Finiti per 15.000€ con IVA al 22%.
Calcolo dell’IVA e gestione del delta IVA
Il calcolo del delta IVA, ovvero la differenza tra I.V.A. a credito e I.V.A. a debito, è un passaggio chiave nel controllo IVA.
Riprendendo i valori degli esempi sopra esposti il delta iva sarà a debito per 1.100 euro.
L’esempio esposto è caratteristico di quanto accade per un’impresa che fattura più di quanto acquista, per cui genera un debito di iva, nei confronti dello Stato (per aver incassato più di quanto ha pagato), per cui con la dichiarazione IVA verserà la differenza (saldo del conto “erario c/IVA”.
Ci sono numerosi casi in cui l’impresa piuttosto che generare dell’IVA a debito, generi dell’IVA a credito, ne sono esempi:
- startup innovative, quando nelle fasi pre seed o early stage gli acquisti superano le vendite (anche per lunghi periodi di tempo),
- imprese mature che vendono con IVA a zero (i casi non sono pochi!),
- imprese che operano importanti investimenti che capitalizzano valori molto elevati rispetto al fatturato.
In tutti questi casi (e in tanti altri), sarà necessario non stressare il cash flow aziendale, per cui sarà importante definire una strategia appropriata.
Finanziamento dell’IVA in contesti di importanti investimenti protratti nel tempo
Esistono diverse soluzioni per finanziare l’IVA. Una soluzione è quella di utilizzare i propri fondi interni. Tuttavia, questa soluzione può essere difficile da applicare per le aziende che hanno un basso livello di liquidità.
Un’altra soluzione è quella di richiedere un finanziamento bancario. In questo caso, l’azienda può chiedere alla banca di anticipare l’importo dell’IVA versata.
Esistono anche delle soluzioni di finanziamento agevolato, che possono essere concesse da enti pubblici o da enti privati.
La scelta della soluzione più adatta dipende dalle esigenze e dalla situazione finanziaria dell’azienda. Nel finanziare l’IVA a credito derivante da investimenti importanti protratti nel tempo, è essenziale una pianificazione accurata.
- Scenario di Investimento e Accumulo di IVA creditoria:
- Inizio dell’investimento a gennaio 2022, termine ad aprile 2024.
- Necessità di finanziare l’IVA a credito fino al rimborso (stimato: settembre/ottobre 2023).
- Strategie di Finanziamento dell’IVA:
- Esplorazione di linee di credito o altre forme di finanziamento,
- sia nel corso dell’investimento
- sia nel periodo tra la richiesta di rimborso e l’effettivo incasso.
- Gestione del flusso di cassa durante l’attesa del rimborso IVA.
- Esplorazione di linee di credito o altre forme di finanziamento,
In particolare, il tema del finanziamento dell’IVA è fondamentale anche e soprattutto per le startup, le quali spesso hanno un basso livello di liquidità. Le startup che intendono effettuare investimenti devono quindi prestare particolare attenzione a questo aspetto, al fine di evitare di trovarsi in difficoltà finanziarie.
Esempio di finanziamento iva in caso di investimenti
Il calcolo che si presenta nell’esempio appresso è caratteristico di una situazione in cui sarà importante identificare A PRIORI il problema al fine di gestirlo adeguamente ma soprattutto evitare inutili stress finanziari all’impresa.
Nel caso in cui l’investimento dovesse avviarsi, per esempio all’inizio del 2022, sarà necessario attendere il periodo febbraio-aprile 2023 per chiedere il rimborso (ove chiaramente non sia possibile compensarla) e soprattutto almeno 3 mesi per ottenere il rimborso. Giustamente non sono esclusi un accertamento o verifica dell’IVA da parte dell’Agenzia delle Entrate per cui questo periodo potrà ulteriormente allungarsi.
Per tutti questi motivi, l’imprenditore o chi per lui, dovrà fare scelte specifiche, d’intesa magari col sistema bancario, per finanziare adeguatamente l’IVA.
E’ importante che la strategia di finanziamento dell’iva sia definita molto tempo prima dell’avvio degli investimenti, affinché tutte le figure coinvolte (professionista, organizzazione aziendale, sistema bancario) possano operare per tempo.
Importanza del controllo IVA nelle decisioni aziendali
Un’efficace gestione dell’IVA, che abbracci sia la verifica per partita IVA che il calcolo accurato dell’IVA a credito e a debito, è vitale per la sostenibilità finanziaria di un’azienda. L’adozione di pratiche di registrazione dell’IVA in partita doppia, combinate con strategie finanziarie ponderate, possono significativamente influenzare la stabilità finanziaria e la conformità fiscale aziendale.
FAQ registrazioni contabili IVA e finanziamento
Cos’è il controllo dell’IVA e perché è importante per le aziende?
Il controllo dell’IVA è il processo di monitoraggio e verifica delle transazioni aziendali per assicurare la corretta applicazione e registrazione dell’IVA. È importante per garantire la conformità fiscale, ottimizzare il flusso di cassa e prevenire errori che potrebbero portare a sanzioni o perdite finanziarie.
Come si calcola il delta IVA?
Il delta IVA si calcola sottraendo l’IVA creditoria (IVA pagata sugli acquisti) dall’IVA debitoria (IVA incassata sulle vendite). Questo calcolo aiuta a determinare se l’azienda deve versare IVA allo Stato o se ha un credito da compensare o richiedere a rimborso.
Quali sono le scritture contabili relative all’IVA in partita doppia?
Nella partita doppia, le registrazioni fondamentali includono la registrazione dell’IVA creditoria al momento dell’acquisto (es: Dare IVA su Acquisti, Avere Fornitori) e dell’IVA debitoria al momento della vendita (es: Dare Clienti, Avere IVA su Vendite).
In che modo un’azienda può finanziare l’IVA a credito risultante da un investimento significativo?
Un’azienda può finanziare l’IVA a credito attraverso linee di credito bancarie, prestiti a breve termine, o gestendo il proprio flusso di cassa per coprire il periodo fino al rimborso dell’IVA.
Quali sono le implicazioni di un investimento esente da IVA sulle finanze aziendali?
Un investimento esente da IVA non genera un credito IVA sugli acquisti, il che può influenzare la liquidità aziendale. L’azienda potrebbe dover finanziare l’intero costo dell’investimento senza beneficiare di un recupero immediato tramite l’IVA a credito.
Come viene gestita la verifica dell’IVA in un’azienda?
La verifica dell’IVA viene gestita attraverso un attento esame delle fatture, sia in entrata che in uscita, assicurando che l’IVA sia stata correttamente applicata e registrata. Questo include la conferma che le transazioni siano state registrate con le corrette aliquote IVA e nei periodi fiscali appropriati.
Qual è il ruolo della pianificazione fiscale nella gestione dell’IVA?
La pianificazione fiscale gioca un ruolo cruciale nella gestione dell’IVA, aiutando le aziende a ottimizzare i propri obblighi fiscali, a pianificare gli investimenti in modo efficiente e a gestire strategicamente il flusso di cassa. Una buona pianificazione fiscale può portare a significativi risparmi fiscali e migliorare la salute finanziaria complessiva dell’azienda.
