Space economy è la frontiera del nuovo che avanza! Mentre in passato il tema dello spazio si ritenesse quasi esclusivamente di pertinenza pubblica, negli ultimi anni, si è affermato come settore d’investimento.
Sarà perché diverrà sempre più terreno di conquista per le tecnologie delle telecomunicazioni (pensiamo ai satelliti in orbita che continuamente ci offrono informazioni), per il monitoraggio dell’impatto sull’ambiente, per i servizi di geo-localizzazione…
L’economia dello spazio o space economy acquisirà crescente importanza nelle nostre vite! Ed è per questo che si stanno sviluppando startup innovative che operano e soprattutto fanno costante attività di fundraising.
L’intervista di oggi ha come focus la space economy ovvero un ragazzo che da quando aveva 12 anni… è interessato a questo argomento e che a 21 ha lanciato la sua startup innovativa.
E’ una nostra vecchia conoscenza, se avete visto l’intervista di Gianluca Dettori. Ricorderete come durante la presentazione del suo libro “L’italia nella rete“, ci ha parlato proprio di un ragazzo con la mania della costruzione di missili… Era Mattia!
Space economy – Mattia Barbarossa
Mattia Barbarossa, è questo il nome dell’intervistato ha spiegato, nel corso di “4 chiacchiere con…”, ci ha spiegatodi come grandi risorse siano necessarie per democratizzare lo spazio.
Ha introdotto il modello di business della sua startup SIDEREUS space, che vi invito ad andare a visionare.
Nella space economy è essenziale portare all’attenzione di tutti e, quindi, valorizzare gli sforzi della ricerca affinché si possano democratizzare conoscenze e le tecnologie.
L’Italia, attraverso il talento, sta cercando di coltivare il settore. Ricorderò come il MISE abbia predisposto un vero e proprio piano strategico rivolto alla Space economy.
Sono necessarie grandi risorse e grandi sforzi. E’ per questo che venture capital, come Gianluca, hanno creato fondi come Primo Space (attualmente tra i pochi al mondo).
Mattia ci ha parlato di Caronte, Virgilio e Beatrice… tre personaggi molto noti alle cronache letterarie e soprattutto dantesche… ma che ci faranno tre personaggi della divina commedia nella space economy?
Mattia ci ha parlato di EOS, dei piccoli veicoli di lancio nello spazio capaci di portare 10 kg di satelliti… partendo da qualsiasi posto nel mondo.
Mattia è da 8 anni che si occupa di spazio, avendone 21 anni… significa che si occupa di spazio da quando aveva 12 anni!!!
Il lancio in orbita, benché la tecnologia abbia fatto passi da gigante, ci ha raccontato Mattia rimane ancora quello degli anni ’60… per cui i grandi investimenti di centinaia di milioni possono andare in fumo in pochi secondi.
Una cosa interessante ci è rimasta dall’intervista di Mattia e riguarda il tanto agognato fallimento… attraverso un’inversione di tendenza…
Investimenti nella space economy
Gli investimenti nella space economy si distinguono in upstream che downstream.
Upstream comprende i prodotti e servizi che costituiscono l’infrastruttura spaziale, mentre il downstream include le applicazioni di terra abilitate dalle tecnologie spaziali.
La New Space Economy rientra nei megatrend geopolitici e il settore, all’interno di questo comparto, più promettente è proprio quello dei lanciatori, i veicoli spaziali che portano carichi (umani e merci) in orbita (che è quello di cui si occupa la Sidereus Space).
Affinché gli investimenti nell’economia dello spazio possano offrire il massimo contributo sarà necessario far convogliare anche gli investimenti delle aziende corporate che operano in settori affini e paralleli e che non hanno né il tempo, né l’organizzazione (flessibile) necessaria… ma hanno le risorse che potrebbero impiegare in un corporate venture capital.
Investire nella New Space Economy è tanto affascinate e probabilmente redditizio ma nel lunghissimo periodo, quando molto molto rischioso.
Persone e personaggi come Mattia, dalla profondità di vedute e da una visione del mondo che verrà con i piedi per terra, rimangono degli assets fondamentali anche per grandi professionisti.