Spazio oggi a spese deducibili: esempi e funzionamento al fine di identificare non solo le conseguenze fiscali ma soprattutto le conseguenze patrimoniali.
Le spese deducibili, meglio definite “oneri deducibili”, sono le spese che possono essere SOTTRATTE dal reddito imponibile.
In altre parole, le spese deducibili sono quelle che, consentendo di ridurre l‘importo su cui calcolare le imposte, offrono di ridurre la pressione fiscale (insieme alle spese detraibili).
Questo argomento l’ho già trattato in qualche modo nel post “Come pagare meno tasse“, affrontando il tema della possibilità di utilizzo degli investimenti in equity crowdfunding per abbassare la pressione fiscale di persone fisiche e società.
Ricordo però che questo post rientra nel minicorso “Imparare la finanza“, quindi le conseguenze delle spese deducibili le affronterò soprattutto sotto l’aspetto di Stato patrimoniale.
Troppo spesso infatti ci si lascia prendere la mano dal miglioramento fiscale che una spesa offre senza rendersi conto che poi si rischia di compromettere l’equilibrio patrimoniale dell’impresa o della famiglia ricorrendo troppo facilmente all’indebitamento.
Morale della favola: vanno bene le spese deducibili a condizione però che buona parte dell’investimento sia fatta con capitale di rischio!
Spese deducibili esempi
Nel video farò due esempi, quello dell’acquisto dell’auto per un’impresa e quello della sottoscrizione di un fondo pensione per una persona fisica.
Chiaramente vi sono da fare tante distinzioni perché le spese dell’auto variano al variare della natura dell’imprenditore che l’acquista e della tipologia di utilizzo che viene dichiarato.
Deducibilità del costo dell’auto
I soggetti (giustamente) che hanno il massimo beneficio dall’acquisto dell’auto in termini di deducibilità sono gli agenti ed i rappresentanti che, di solito, deducono l’80% del costo d’acquisto dell’auto col massimale per l’ammortamento dell’auto dell’80% di euro 25.823. Sono deducibili per loro anche le spese di utilizzo della stessa, sempre all’80%.
Chiaramente cosa analoga non vale per le persone fisiche che utilizzano l’auto per svago, necessità contigenti al lavoro dipendente, tutti questi bisogni non rientranti nel novero di quelli a deducibilità fiscale.
E’ evidente che l’auto rappresenta l’investimento principale per un agente o rappresentante e che questo acquisto può essere utilmente effettuato anche ricorrendo ad un debito finanziario.
Ciò che però importa è:
- conoscere la situazione patrimoniale di partenza, ovvero se l’impresa è troppo esposta col sistema bancario (perché ha un elevato indice di indebitamento),
- se la marginalità che l’attività di agente o rappresentante offre rispetto al costo omnicomprensivo dell’auto e delle attività compiute per il suo tramite.
Sotto quest’ultimo aspetto non rileva il singolo atto, è evidente che non sempre da una visita ad un cliente si genera una vendita, ciò che importa è che alla fine dell’anno l’agente abbia marginalizzato in modo sufficiente per ammortizzare l’auto e ripagare tutte le spese di gestione (carburante, manutenzione ordinaria e straordinaria, autostrada, ecc.).
Bisogna ricordarsi che il piano di ammortamento finanziario del debito contratto per il suo acquisto dovrebbe essere quanto più in linea possibile con l’ammortamento economico dell’investimento!
Questa massima dovrebbe valere SEMPRE e non solo per l’acquisto dell’auto da parte del rappresentante.
Deducibilità del fondo pensione
Un esempio molto importante ed interessante di deducibilità per le persone fisiche (compresi gli imprenditori non in regime forfettario) è quello relativo ai versamenti al fondo pensione.
Infatti, i contributi versati in un fondo pensione sono interamente deducibili dal reddito Irpef fino a un importo massimo annuo di 5.164,57 euro.
Le spese deducibili ai fini IRPEF, oltre a quelle relative ai versamenti al fondo pensione sono:
- contributi per il personale addetto ai servizi domestici e familiari,
- erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose,
- spese mediche e di assistenza per persone con disabilità,
- contributi versati ai fondi integrativi del SSN (Servizio Sanitario Nazionale),
- contributi alle ONG riconosciute idonee che operano nei paesi in via di sviluppo,
- erogazioni liberali a favore di enti/associazioni benefiche, culturali, scientifiche.
Il vantaggio della deducibilità del fondo pensione varia in funzione del livello di reddito.
Spese deducibili: esempi e funzionamento – fondo pensione
Ipotizzando che un lavoratore versi alla previdenza complementare contributi per € 1.000 in 1 anno, a fronte di:
- un’aliquota Irpef del 35%, il risparmio sarà pari a € 350,
- un’aliquota Irpef del 25%, il risparmio sarà pari a € 250.
Sono deducibili anche i contributi versati a favore dei familiari a carico.