La valorizzazione del food salento passa dalla valorizzazione dei piatti tipici del salento che sono sintomo di vino, cibo e piatti poveri del Salento.
Nell’antichità l’uomo ha sempre e solo avuto l’istinto di nutrirsi per sopravvivere, istinto che nel corso dei secoli, l’uomo, ha gradualmente raffinato.
Tramite questo processo, l’uomo ha iniziato a vedere il food in modo diverso, sviluppando così tecniche di produzione, lavorazione e trasformazione innovative e valorizzazione .
Questo ha permesso la nascita di varie culture alimentari e anche ,ai giorni nostri, la nascita di varie figure professionali specializzate nelle varie tecniche sopraindicate.
Oggi, grazie alla globalizzazione i consumatori si sono trasformati in “ricercatori del food” favorendo, così, la valorizzazione di luoghi in cui la cultura locale viene valorizzata ai massimi livelli, dando così, modo al “ricercatore” di scoprire nuove culture culinarie e tecniche di produzione del food, che diventa, così, uno dei principali motivi di scambio culturale nel campo turistico. In questo l’essenza della valorizzazione food Salento.
Valorizzazione food Salento – partiamo dal territorio!
Il Salento nell’ultimo decennio è diventato così, una delle mete più ambite e in costante evoluzione nella valorizzazione di questo settore.
Senza dimenticare che la valorizzazione del food salento potrebbe ridurre le intolleranze alimentari!
Perchè il cibo tipico è molto più spesso rispettoso dei cicli temporali “normali”.
Per raggiungere la valorizzazione food Salento, dobbiamo partire dalla conoscenza dei piatti tipici del Salento sono:
- ciceri e trie (pasta con i ceci),
- sagne ncannulate o sagne ritorte,
- gnumareddhri o turcineddhri,
- pasticciotti,
- rustici, ecc.
Questo articolo ha partecipato ad uno dei business game di A scuola d’impresa