Le variazioni economiche (VE), che caratterizzano i conti economici, rappresentano l’altra faccia della medaglia di ogni operazione aziendale.
L’altra faccia perché, come abbiamo visto nel post “variazioni finanziarie (VF)”, ogni operazione aziendale deve essere vista sotto l’aspetto economico e sotto quello finanziario.
Entrambi questi aspetti sono essenziali perché convivono e si intersecano dando vita a dei cicli e a degli equilibri, che hanno il loro naturale epilogo nel bilancio di esercizio, senza i quali l’impresa non potrebbe vivere!
Variazioni economiche e finanziarie differenze
Le VE si riferiscono agli aspetti economici, ovvero all’accensione di un costo o all’ottenimento di un ricavo solitamente collegati al ricevimento o all’emissione di un documento con cui nasce un diritto o un obbligo, ovvero si trasferisce la proprietà di una merce.
Le VF sono la misura finanziaria di un fatto economico, ossia a fronte della nascita di un costo per l’acquisto di una merce e il trasferimento della proprietà della merce vi è una corrispondente VF di segno negativo che potrà essere riferita a un’uscita di cassa, un incremento di debiti o una riduzione di crediti.
In sintesi quindi VE e VF sono faccie diverse di una stessa medaglia, ogni atto o fatto di gestione che accade nell’impresa e che caratterizza l’intero agire quotidiano.
Per semplificare ulteriormente faccio un esempio.
Quando andiamo al supermercato e compriamo merci per 10 euro ed andiamo alla cassa, la cassiera passa allo scanner tutti i prodotti poi emette lo scontrino. Quell’emissione attesta il cambio della proprietà della merce dal supermarket alla persona (VE), corrispondentemente però ci chiede come pagare (VF). In quel caso non abbiamo scelta perché dobbiamo ridurre la nostra cassa (contanti o banca non cambia)!
Conti economici e variazioni economiche positive e negative
Le variazioni economiche possono essere, al pari di quelle finanziarie, positive o negative. Le variazioni economiche sono collegate ai conti economici.
Le VE positive (VEP) riguarderanno i ricavi, il fatturato, le vendite, ecc. ossia tutti gli aspetti che aumenteranno il volume di vendite dell’impresa o il suo patrimonio (si pensi al caso di un aumento di capitale sociale a pagamento). Le VEP sono sempre misurate da VFA (variazioni finanziarie attive).
Le VE negative (VEN) riguarderanno i costi, i quali potranno essere sostenuti a vario titolo: acquisto di merci o di servizi, manodopera, investimenti, tributi, ecc. Le VEN sono sempre misurate da VFP (variazioni finanziarie negative).
Variazioni economiche e finanziarie dare e avere
Entrando nel vivo dell’economia aziendale e ragioneria generale le VE e le VF vengono inserite, a seconda del segno, in dare o in avere.
Le VEN – costo sono iscritte in dare e sono misurate, in avere, da corrispondenti VFP.
I costi e quindi i conti economici accesi a variazioni economiche negative possono essere di varia natura:
- di esercizio, epilogati nel conto economico,
- accesi ad investimenti o a costi sospesi (per esempio le merci in rimanenza alla fine dell’anno) o, infine, a conti di patrimonio (ad esempio il rimborso di una riserva) epilogati nello stato patrimoniale.
Le VEP – ricavi sono iscritte in avere e sono misurate, in dare, da corrispondenti VFA.
I ricavi e quindi i conti economici accesi a variazioni economiche positive possono essere anch’essi di varia natura:
- di esercizio, epilogati nel conto economico,
- accesi a dismissione di investimenti o a ricavi sospesi (per esempio l’incasso di un contributo in conto impianti) o, infine, a conti di patrimonio (ad esempio l’aumento di capitale sociale che va a ridurre l’indice di indebitamento) epilogati nello stato patrimoniale.
Variazioni economiche e finanziarie partita doppia
Come indicato nell’immagine, le VE e le VF hanno un funzionamento duale (più che dobbio) e reciproco, nel senso che se si registra una VEN in dare allora ci sarà sicuramente una VFP in avere, al contrario, se si registra una VEP in avere allora ci sarà sicuramente una VFA in dare.
Da qui il nome del sistema di registrazione della contabilità, ovvero partita doppia.
La partita doppia ha un’origine molto antica, la sua invenzione si deve ad un monaco dal nome Luca Pacioli. Nonostante sia passato tanto tempo il sistema rimane invariato! Un altro vanto di italianità!